Un Impegno Collettivo Contro le Aggressioni

Le aggressioni fisiche e verbali nei luoghi di lavoro rappresentano una crescente emergenza sociale e lavorativa. Settori cruciali come sanità, trasporti, servizi e commercio sono sempre più esposti a episodi di violenza, un fenomeno che colpisce i lavoratori e mina il diritto fondamentale alla sicurezza sul posto di lavoro.

Un problema in crescita

Secondo i dati presentati al convegno organizzato dalla Cisl Firenze-Prato presso l’ospedale di Careggi, le aggressioni contro il personale sanitario in Toscana sono aumentate significativamente negli ultimi anni: dalle 752 denunce del 2020 si è passati a 1216 nei primi nove mesi del 2024. Anche nei trasporti i numeri destano preoccupazione: 33 aggressioni denunciate sui treni, 30 sugli autobus, 3 sulla tramvia di Firenze e 2 nel settore della raccolta rifiuti solo nel 2024. A questi si aggiungono gli episodi sempre più frequenti registrati nel commercio, nelle aree di servizio autostradali e nei servizi di guardiania e portierato. Numeri trasformati in volti e storie dai racconti di aggressioni subite da David, capotreno FS a Santa Maria Novella, Stefania, infermiera della Asl Toscana Centro e Lina, addetta alle pulizie e sanificazione al nuovo ospedale di Prato.

Nonostante l’allarmante escalation, la maggior parte dei casi non viene denunciata. Il timore di ritorsioni e la sensazione di isolamento frenano i lavoratori dal far emergere questi episodi.

Le proposte emerse dal convegno

Durante il convegno, sono state avanzate proposte concrete per contrastare questo fenomeno:

  1. Anonimato per chi denuncia: Garantire la sicurezza dei lavoratori che decidono di denunciare episodi di violenza attraverso l’utilizzo di codici matricola, evitando l’uso di dati personali.
  2. Supporto legale aziendale: Le aziende dovrebbero farsi carico delle spese legali e offrire assistenza a chi subisce aggressioni.
  3. Incremento della videosorveglianza: Installare più sistemi di monitoraggio nei luoghi di lavoro per prevenire e documentare eventuali episodi di violenza.
  4. Formazione specifica: Offrire corsi di formazione mirati per aiutare i lavoratori a riconoscere e affrontare situazioni di pericolo.
  5. Collaborazione istituzionale: Rafforzare il coordinamento tra aziende, sindacati e istituzioni per affrontare congiuntamente il problema.

La responsabilità delle aziende e delle istituzioni

Cause del fenomeno e possibili contromisure efficaci sono state al centro di una tavola rotonda, a cui hanno preso parte la sindaca di Firenze Sara Funaro, il questore di Firenze Fausto Lamparelli, il responsabile RSPP dell’AOU Careggi Fabrizio Dori, il presidente di Autolinee Toscane Gianni Bechelli, il segretario confederale Cisl nazionale Giorgio Graziani.

Fabio Franchi, segretario generale della Cisl Firenze-Prato, ha sottolineato l’importanza di chiedere alle controparti aziendali misure di sicurezza adeguate all’ingresso e all’uscita dai luoghi di lavoro. Inoltre, ha evidenziato la necessità di non discriminare professionalmente chi denuncia episodi di violenza. “Lavorare non può essere pericoloso,” ha affermato Franchi, ribadendo che il diritto alla sicurezza è imprescindibile.

Raffaella Comodo, segretaria della Cisl Funzione Pubblica Firenze-Prato, ha ricordato l’impegno della Cisl nel fornire supporto gratuito, anche legale, attraverso un numero telefonico dedicato. Ha elogiato le iniziative dell’AOU Careggi, che garantiscono anonimato e tutela per i dipendenti vittime di aggressioni, definendole un modello virtuoso.

Antonino Rocca, segretario della Fit-Cisl Toscana, ha lanciato un appello al prefetto di Firenze per un maggiore coinvolgimento delle istituzioni locali, mentre Gianni Elmi Andretti, segretario della Fisascat-Cisl Firenze-Prato, ha sottolineato l’importanza di promuovere una cultura del rispetto nei luoghi di lavoro e nella società intera.

Un impegno collettivo

Affrontare il problema delle aggressioni ai lavoratori richiede un’assunzione di responsabilità collettiva. Le denunce dovrebbero essere incoraggiate e sostenute, anche attraverso azioni collettive promosse dalle aziende. Una maggiore formazione, il rafforzamento dei sistemi di sicurezza e la collaborazione tra istituzioni, aziende e sindacati sono passi fondamentali per garantire ai lavoratori un ambiente sicuro e dignitoso.

La lotta contro le aggressioni non è solo una questione di tutela sindacale, ma un obiettivo condiviso che richiede l’impegno di tutta la comunità. Solo così sarà possibile garantire ai lavoratori la serenità e la sicurezza necessarie per svolgere il proprio lavoro senza timore.